domenica 2 novembre 2025

IL PAZIENTE CON NEOPLASIE EMATOLOGICHE: AGGIORNAMENTO TERAPEUTICO E COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE

Id Provider: 707

Evento n°    459149 


Data inizio: 10/11/2025

Data fine:  31/12/2025    


Crediti assegnati: 3

Corso gratuito

https://fad.academy-congressi.it/fad.aspx


Le neoplasie ematologiche rappresentano un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da diversa eziologia, prognosi e incidenza. A livello globale si stimano circa 650.000 nuovi casi all’anno, di cui circa 30.000 in Italia.

Negli ultimi decenni, i progressi della ricerca in oncoematologia hanno rivoluzionato la gestione clinica di queste malattie, portando allo sviluppo di terapie sempre più mirate e innovative e alla ridefinizione degli algoritmi di trattamento. Tali avanzamenti hanno determinato un significativo incremento dell’aspettativa e della qualità di vita dei pazienti, anche grazie a trattamenti meno tossici e, in alcuni casi, somministrabili a domicilio.

Se fino a pochi anni fa molte di queste patologie erano considerate incurabili, oggi la medicina di precisione e la personalizzazione terapeutica consentono di avvicinarsi sempre più all’obiettivo dell’eradicazione della malattia minima residua. Tuttavia, i risultati ottenuti pongono nuove sfide, che coinvolgono pazienti, clinici e istituzioni sanitarie: emergono nuove tossicità, come la neurotossicitàesigenze organizzative complesse legate alla creazione di team multidisciplinari per la gestione delle CAR-T, e la necessità di un’attenta selezione dei pazienti candidabili alle terapie avanzate. Affrontare tali criticità richiede un dialogo costante e strutturato tra tutti gli attori coinvolti.

L’evento ECM si terrà al termine della 10ª Conferenza Nazionale “Il Paziente con Neoplasie Ematologiche: nuove prospettive di cura e di vita” e sarà successivamente disponibile in modalità FAD.

L’obiettivo formativo è duplice: da un lato fornire agli ematologi impegnati nella cura di linfomi, leucemia mieloide cronica e mieloma multiplo un aggiornamento tempestivo e sintetico sulle più recenti innovazioni terapeutiche; dall’altro promuovere un dialogo efficace con il paziente, basato sulla comprensione dei suoi bisogni e delle sue aspettative lungo il percorso di cura.

A tale scopo, la Survey AIL Pazienti 2025 rappresenta uno strumento di grande valore: arricchita da una nuova sezione dedicata all’esplorazione delle domande più significative che i pazienti si pongono rispetto alla diagnosi, alle terapie e al loro impatto sulla vita quotidiana, essa offrirà una prospettiva concreta e aggiornata sul vissuto dei malati ematologici.

Durante il corso ECM, i relatori e un rappresentante dei pazienti presenteranno e commenteranno in tempo reale i risultati della survey, favorendo una riflessione condivisa tra clinici e pazienti sulle modalità per migliorare la comunicazione medico-paziente e integrare tale dimensione nella pratica clinica quotidiana.


sabato 25 ottobre 2025

PAPILLOMAVIRUS: PATOLOGIA, EPIDEMIOLOGIA E VACCINAZIONE

Id Provider: 891

Evento n°  460179 


Data inizio: 27/10/2025

Data fine:  28/11/2025    


Crediti assegnati: 2

Corso gratuito

https://www.noemacongressi.it/archivio-eventi-passati/papillomavirus-fadasincrona-2025/


L’infezione da papillomavirus umano (HPV) rappresenta la più comune tra le infezioni a trasmissione sessuale. Esistono oltre 200 tipi di HPV, capaci di infettare uomini e donne a livello genitale, anale, orale e faringeo.
Alcuni ceppi determinano infezioni asintomatiche, altri provocano lesioni benigne come condilomi o verruche, mentre i tipi oncogeni sono responsabili di diversi tumori, tra cui il carcinoma della cervice uterina, della vulva, della vagina, del pene, dell’ano e di alcune neoplasie della gola, della base della lingua e delle tonsille.

Nella maggior parte dei casi, il sistema immunitario riesce a eliminare spontaneamente il virus entro due anni. Tuttavia, quando l’infezione persiste, può determinare alterazioni cellulari progressive fino all’insorgenza di forme tumorali. Ad oggi, sono stati identificati 13 tipi di HPV ad alto rischio oncogeno.

Una svolta decisiva nella prevenzione si è avuta nel 2006 con l’introduzione del vaccino anti-HPV, inizialmente destinato alle ragazze e successivamente esteso anche ai ragazzi. Il vaccino ha dimostrato un’elevata efficacia e sicurezza, con una drastica riduzione delle infezioni, delle lesioni precancerose e dei tumori correlati.
Sebbene l’infezione sia più frequente tra adolescenti e giovani adulti, studi recenti evidenziano un nuovo picco di incidenza dopo i 35-40 anni, sottolineando l’importanza della vaccinazione anche nelle donne adulte.

Nonostante le evidenze scientifiche e i dati di sicurezza derivanti da centinaia di milioni di somministrazioni, la copertura vaccinale in Italia rimane insoddisfacente (circa 60%), configurandosi come una sfida prioritaria di sanità pubblica.

Questo corso di formazione intende fornire ai professionisti sanitari una visione completa degli aspetti molecolari, virologici, immunologici e clinici dell’infezione da HPV, approfondendo i meccanismi di protezione vaccinale e le ricadute epidemiologiche e preventive per la salute della popolazione.

domenica 19 ottobre 2025

ROAD TO GERIATRIC HIV CONFERENCE

Id Provider: 120

Evento n°  462635 


Data inizio:  18/11/2025 

Data fine:   31/12/2025 


Crediti assegnati: 3

Corso gratuito

https://www.roadtogeriatricinhiv.it/?AspxAutoDetectCookieSupport=1


L’aumento dell’età media delle persone che vivono con HIV (PWH) rappresenta una delle principali sfide della medicina infettivologica moderna. Il progressivo invecchiamento di questa popolazione è infatti associato a una maggiore incidenza di comorbidità croniche, fragilità, declino cognitivo e polifarmacoterapia, con un impatto significativo sulla gestione clinica e sull’aderenza ai trattamenti. Tali condizioni tendono inoltre a manifestarsi in età più precoce e con caratteristiche differenti rispetto alla popolazione HIV-negativa.

In questo contesto, assumono un ruolo cruciale l’appropriatezza prescrittiva degli antiretrovirali e dei farmaci concomitanti, l’identificazione precoce dei disturbi neurocognitivi e l’integrazione dei Patient-Reported Outcomes (PROs) nella valutazione clinica. Questi elementi costituiscono i pilastri di una presa in carico multidimensionale e sostenibile, orientata al miglioramento della qualità di vita e al raggiungimento del cosiddetto “quarto 90”.

Sulla scia del successo delle precedenti edizioni, nasce il percorso FAD «ROAD TO Geriatric HIV Conference», che accompagnerà i professionisti nel 2025 verso la quarta edizione dell’evento residenziale prevista per il 2026.
Il programma si articolerà attorno a tre aree tematiche principali:

  • l’appropriatezza terapeutica negli anziani con HIV;

  • la diagnosi e la gestione del declino cognitivo;

  • l’impiego dei PROs per migliorare la qualità della vita.

Obiettivo del percorso è favorire il confronto multidisciplinare tra professionisti e fornire strategie evidence-based per una gestione personalizzata, integrata e appropriata delle persone che invecchiano con HIV.

domenica 12 ottobre 2025

Cognitività nel disturbo bipolare nella schizofrenia

Id Provider: 93

Evento n°   463846 

Data inizio:  27/10/2025 

Data fine:  29/12/2025             


Crediti assegnati: 5

Corso gratuito

https://sopsi.it/fad-e-learning-sopsi/


Il disturbo bipolare e la schizofrenia rappresentano due tra le patologie psichiatriche più gravi, con una prevalenza stimata rispettivamente intorno allo 0,5% e all’1% della popolazione generale. Questi disturbi comportano un rilevante deterioramento clinico e sociale, soprattutto in assenza di interventi tempestivi, basati sull’evidenza e integrati in servizi orientati alla recovery.

Entrambe le condizioni figurano tra le prime venti cause di disabilità a livello mondiale, incidendo profondamente sul funzionamento quotidiano, relazionale e lavorativo.
Un elemento centrale è la compromissione cognitiva, che si manifesta con deficit di attenzione, memoria, linguaggio e funzioni esecutive. Tale compromissione tende a precedere l’esordio clinico, mantenendosi relativamente stabile nel tempo, e contribuisce in modo determinante alla limitazione del funzionamento globale, influenzando anche la sfera emotiva e comportamentale.

La gestione clinica di questi pazienti richiede un approccio multidimensionale e personalizzato, che integri interventi farmacologici, psicologici e psicosociali.
Poiché la performance cognitiva risulta strettamente correlata all’efficacia del funzionamento personale e sociale, il trattamento del deficit cognitivo costituisce oggi un obiettivo terapeutico prioritario, indispensabile per favorire la recovery e migliorare la qualità di vita del paziente.

Programma del corso:

 - Cognitività nel disturbo bipolare

 - Cognitività nella schizofrenia

 - Cognitività e funzionamento nella vita reale nel disturbo bipolare

 - Cognitive e funzionamento nella vita reale nella schizofrenia

lunedì 22 settembre 2025

ASSISTENZA AI TRANSGENDER ADOLESCENTI L'ESPERIENZA DI AMSTERDAM

Id Provider: 18

Evento n°    463091 

Data inizio: 22/09/2025

Data fine:  31/12/2025    


Crediti assegnati: 1

Corso gratuito

https://stilemaeventi.it/event/assistenza-ai-transgender-adolescenti-l-esperienza-di-amsterdam


La psichiatra olandese Annelou de Vries, che da anni concentra il suo lavoro clinico e di ricerca sugli adolescenti transgender, illustra la storia e le caratteristiche del cosiddetto “approccio olandese”, considerato oggi un modello pionieristico a livello internazionale.

Tutto ebbe inizio nella seconda metà degli anni ’80, quando a Utrecht venne aperta una clinica di genere dedicata a bambini e adolescenti. All’epoca, ricorda de Vries, non si aveva ancora piena consapevolezza che anche i più piccoli potessero vivere esperienze di disforia di genere o identificarsi come transgender. Le uniche opzioni disponibili erano percorsi di sostegno psicologico o psicoterapia, che si rivelarono però poco efficaci, come già si era osservato nel trattamento degli adulti.

Fu così che alcuni giovani iniziarono a essere inviati ad Amsterdam, presso un endocrinologo che, dopo aver trattato adulti, cominciò a proporre terapie ormonali anche a pazienti sotto i 18 anni. All’inizio degli anni 2000, le due cliniche confluirono in un’unica struttura e prese forma il cosiddetto “protocollo olandese”, articolato in tre fasi:

  1. Bloccanti della pubertà (dai 10 ai 13 anni), trattamento completamente reversibile, pensato per offrire tempo e spazio decisionale all’adolescente;

  2. Terapia ormonale (dai 16 anni), parzialmente reversibile, per avvicinare il corpo al genere percepito;

  3. Intervento chirurgico (dopo i 18 anni), opzione irreversibile riservata ai maggiorenni.

Questa forma di “standard care” si applica a tutti gli individui “assegnati maschi o femmine alla nascita”, come li definisce de Vries. Gli studi disponibili mostrano che i ragazzi che seguono tale percorso riportano un miglioramento del benessere psicologico e dimostrano di saper comprendere e scegliere consapevolmente le tappe della transizione. Resta comunque centrale l’attenzione agli aspetti psicologici, soprattutto considerando la frequente presenza di autismo o disturbi dello spettro autistico tra questi adolescenti. Più complesso, invece, è coinvolgerli nei ragionamenti legati alle conseguenze sulla salute riproduttiva e sull’infertilità permanente che può derivare dai trattamenti.

De Vries sottolinea come negli ultimi anni si sia registrato un aumento esponenziale delle richieste di transizione, fenomeno che attribuisce in parte a una maggiore accettazione sociale e alla crescente visibilità delle persone transgender, pur in un contesto ancora segnato dalla transfobia. Un clima che, nota la psichiatra, rischia di peggiorare con la svolta populista e conservatrice che interessa diversi Paesi occidentali, tra cui Stati Uniti e Italia.

Nonostante le controversie e le critiche, la posizione di de Vries rimane chiara: negare l’accesso ai percorsi medici non rappresenta una soluzione. Al contrario, garantire a ogni individuo, compresi i più giovani, il diritto di scegliere la propria identità di genere è, per la psichiatra, una questione di rispetto fondamentale dei diritti umani.

COMPRENDERE IL TRAUMA COMPLESSO E I PERCORSI DI RECUPERO

Id Provider: 18

Evento n°     463092 

Data inizio: 22/09/2025

Data fine:  31/12/2025    


Crediti assegnati: 1

Corso gratuito

https://stilemaeventi.it/event/comprendere-il-trauma-complesso-e-i-percorsi-di-recupero


Judith Lewis Herman, psichiatra che da oltre trent’anni studia il disturbo da stress post-traumatico, sottolinea come questa condizione sia stata recentemente riconosciuta dall’ICD-11, ma non ancora dal DSM-5. Secondo Herman, il trauma si radica in situazioni di dominio e subordinazione da cui la vittima non può sottrarsi. Tali dinamiche si manifestano non solo a livello individuale, ma anche in contesti sociali e collettivi: nella famiglia, con gli abusi sui minori e la violenza domestica; nei conflitti armati, sempre più diffusi; nel traffico di esseri umani, ormai un business internazionale; nella politica, con pratiche di tortura e campi di detenzione, spesso ignorati o addirittura sostenuti dai potenti. Un recente rapporto di Amnesty International ha documentato i metodi impiegati sui prigionieri, tecniche apprese, insegnate o sviluppate autonomamente, che secondo Herman hanno spesso origine anche nella pornografia.

La vittima, isolata e sottoposta a rigido controllo coercitivo, vive in uno stato costante di paura, vergogna e degrado, costretta a violare i propri valori morali. Chi sperimenta traumi fin dall’infanzia sviluppa frequentemente comportamenti autolesivi, tendenze suicidarie, abuso di sostanze o disturbi della sessualità, con gravi conseguenze sulla formazione della personalità: compromessa nei bambini, deteriorata negli adulti. Nei sopravvissuti, in particolare in chi ha subito incesto o stupro, sono comuni il senso di contaminazione e disgusto verso se stessi, l’angoscia di essere osservati, l’isolamento sociale e la dipendenza da figure percepite come salvatori, senza tuttavia riuscire a sviluppare la capacità di autodifesa. Secondo le statistiche, l’81% delle vittime di abusi infantili svilupperà disturbi borderline di personalità.

Il percorso terapeutico si fonda su un’alleanza basata su fiducia e sostegno reciproco. Tuttavia, la responsabilità della recovery rimane principalmente del survivor. Il terapeuta propone un modello relazionale basato su regole, aiutando il paziente a riscoprirle quando siano state dimenticate o mai apprese. Gli studi di follow-up evidenziano alcuni fattori predittivi di un esito positivo: rompere il ciclo della sottomissione, chiedere aiuto e non isolarsi. La guarigione diventa quindi una vera e propria missione personale. Il terapeuta, dal canto suo, deve affrontare anche aspetti pratici, come garantire la sicurezza del contesto di vita del paziente e supportarne l’autonomia economica.

Altre strategie si rivelano utili nel percorso di recupero: prendersi cura della salute fisica, praticare meditazione ed esercizio fisico, tenere un diario, stabilire e portare a termine piccoli obiettivi. Un ruolo cruciale è svolto dai gruppi di supporto, dove spesso si creano legami profondi e l’empatia verso il dolore altrui diventa un potente catalizzatore, facilitando poi l’avvio della terapia individuale.

Infine, l’esperienza della violenza deve essere elaborata come un lutto: un processo che porta inevitabilmente a interrogarsi sul significato del male subito. Il terapeuta non potrà fornire risposte definitive, ma potrà accompagnare il survivor ad affrontare tali domande e a trovare le proprie vie di senso.

lunedì 15 settembre 2025

COSA C’È DI NUOVO SULLA SCLEROSI MULTIPLA?

Id Provider: 6945

Evento n°  444977 


Data inizio:  01/06/2025

Data fine:   31/12/2025          


Crediti assegnati:  9

Corso gratuito

https://www.imfad.it/course/Cosa-ce-di-nuovo-sulla-sclerosi-multipla


In questo corso si tratta dei seguenti argomenti:
-Sclerosi Multipla tra passato e presente, cosa è cambiato negli ultimi 40 anni
-Sclerosi Multipla: i nuovi criteri diagnostici
-Sclerosi Multipla, una o diversi fenotipi
-Patobiologia dei processi che sottendono la Sclerosi Multipla
-Il contributo di biomarcatori serici nella diagnosi e nella prognosi della Sclerosi Multipla
-Il contributo dei biomarcatori liquorali nella diagnosi e nella prognosi della Sclerosi Multipla
-Il contributo della Risonanza Magnetica nel processo diagnostico
-Il contributo della Risonanza Magnetica nell'esercizio di prognosi
-Come misurare l'outcome: la parola al clinico
-Le terapie platform: quali, quando, perchè; sono ancora suggerite?
-Le terapie ad alta efficacia
-Il tema della gravidanza
-Sclerosi Multipla: patobiologia, diagnosi e gestione dei late onset
-Immunosoppressione continua ed immunosoppressione pulsata: meccanismi di azione e applicazioni pratiche
-Sclerosi Multipla: le forme pediatriche
Chi svolgerà questo corso può condividere opinioni, dubbi o altro nei commenti qui sotto. Grazie mille a tutti!